La prossima evoluzione delle criptovalute: ogni paese avrà la sua valuta digitale

evoluzione mondiale delle criptovalute

Quello delle criptovalute è un tema estremamente attuale e indubbiamente intrigante. C’è chi pensa che si tratti solo di una bolla o se preferite di una moda passeggera, chi invece è convinto che le criptovalute cambieranno il mondo, non solo il modo di effettuare transazioni, ma quello di rapportarci con banche, governi e istituzioni.

Prevedere il futuro non è mai facile, ma di sicuro al momento assistiamo ad una forte speculazione sulle cryptocurrencies, che si tratti di una bolla pronta ad esplodere o di una reale opportunità questo poco importa, al momento per molti investitori, grandi e piccoli, sono senza dubbio un buon modo per guadagnare, anche se sicuramente non esente da rischi.

Quasi ogni giorno nascono nuove valute matematiche e si leggono notizie riguardanti questo settore. Ad oggi le migliori criptovalute restano Bitcoin, Ethereum, Litecoin e poche altre, ma non sono solo queste a dover essere tenute d’occhio bensì il grande fermento del settore.

Inizialmente banche e governi non parlavano volentieri delle criptovalute o ne parlavano esclusivamente in modo negativo. Ora le cose stanno cambiando e la tecnologia della blockchain viene riconosciuta universalmente come qualcosa di molto interessante e potenzialmente utilissimo.

Le banche non vogliono perdere il loro potere, ma non c’è solo questo. Forse stiamo effettivamente per essere testimoni di una grande rivoluzione, non solo tecnologica, ma economica e soprattutto sociale, nessuno potrà far finta di nulla.

Nel 2015 l’Ecuador è stato il primo paese a lanciare una propria moneta elettronica e in quell’occasione il governo ha bandito il Bitcoin. Oggi la Cina potrebbe prepararsi a fare qualcosa di simile, ha già bandito Bitcoin e ICO (Initial Coin Offering).

Finora, i paesi che hanno lanciato una propria criptovaluta, sono, oltre all’Ecuador, il Senegal, Singapore e la Tunisia. Altri sarebbero pronti a presentare la loro, tra questi: Cina, Estonia, Giappone, Palestina, Russia e Svezia.

Di sicuro l’adozione di queste monete digitali potrà semplificare la vita dei cittadini, rendendo i pagamenti più rapidi e sicuri. Difficilmente però i veri estimatori di Bitcoin e simili ameranno queste nuove monete che quasi sicuramente non avranno nell’anonimato uno dei loro cardini.

Gli stati cercano di inseguire un trend che forse non hanno compreso appieno. Il loro impegno per certi versi è apprezzabile e probabilmente contribuirà a creare qualcosa di interessante e perfino utile, ma la vera rivoluzione delle nuove valute sta altrove.

Pensare ad una criptovaluta centralizzata, controllata da un governo, è una sorta di eresia per chi vede nelle valute matematiche non solo un’innovazione tecnica, ma la strada per un profondo rinnovamento della nostra società.

Fare previsioni sul tema è veramente molto difficile, ma di sicuro seguirne l’evoluzione è molto interessante e perfino emozionante.

 

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