I cicli sui volumi e le aspettative di volatilità

cicli sui volumi e volatilità del mercato

Come sappiamo nella vita tutto è ciclico, anche noi abbiamo i nostri cicli.

Per le persone con maggiore spiritualità possiamo dire che ogni respiro è una nascita e una morte, anche nei mercati sembrerebbe che le cose funzionino così, solo che la ciclicità non è sempre identificabile semplicemente quindi analizziamo per ora le aspettative sotto un profilo tecnico ma anche sotto un profilo armonico: quell’armonia, che se ci crediamo o no è in tutte leggi naturali (rif. Teoria del chaos e teoria frattale).

Anzitutto una quotazione è un’oscillazione di prezzo che si muove in un arco temporale (già la parola arco fa supporre che stiamo parlando anche questa volta di cicli), tale oscillazione è composta da un valore massimo chiamato high e un valore minimo chiamato low più due valori che sono quelli dell’apertura e della chiusura; affiancata alla quotazione ci sono i volumi, cioè il numero di contratti aperti su un determinato livello.

In un articolo precedente abbiamo visto come funzionano i cicli di volatilità misurati attraverso un sinusoide dell’indicatore ATR e tutto questo per entrare a mercato in una specifica direzionalità.

Un’alternativa valida ai cicli, sempre su base tecnica, sono gli swing, cioè le differenze tra le quotazioni di prezzo, vediamo rapidamente un esempio reale e l’aspettativa che si può ottenere dall’economia vera.

Nel mondo, esistono i beni e i prezzi sui beni, esattamente come nei mercati e tutto ciò risponde alla legge della domanda e dell’offerta, man mano che c’è più domanda, l’offerta aumenta il prezzo e viceversa, naturalmente, bisogna paragonare la legge della domanda e dell’offerta anche alla macroeconomia cioè le scorte, la libera concorrenza, e l’interesse.

Nei mercati molto liquidi non è sempre facile fare un’analisi macroeconomica, in quanto gli elementi in gioco sono davvero molti, nei forex per esempio è importante il fattore PIL, mutui, occupazione/disoccupazione, tassi di interesse, eccetera.

Poniamo che in un anno il latte varia nel suo prezzo di 1 euro all’incremento di 20 centesimi cioè l’anno successivo costa 1,2 euro. L’acquirente che acquista il latte (a parte che si lamenterà per l’incremento di prezzo) può preferire di bere un’altra bevanda a colazione tipo il the e quindi ridurre la domanda, oppure adeguarsi all’incremento di prezzo (tale adeguamento è molto comune per le sigarette e la benzina per esempio).

Al di là di tutto questo, comunque, esiste un’aspettativa su tale incremento del prezzo del latte. Supponiamo che se esiste una variazione crescente del 2% del prezzo, l’acquirente che si reca al supermercato ha un aspettativa ogni volta che sta per effettuare l’acquisto di un ulteriore incremento di prezzo, con una variazione più o meno del 2% all’anno. Tutto ciò non è esattamente vero, perché per la teoria del caos, applicata in fisica, ciò che rende effettivamente il fattore del potere d’acquisto e quindi l’aspettativa, è della cosiddetta deviazione standard applicata al periodo, cioè 365 che sono i giorni di un anno ed ecco un esempio pratico (su base matematica):

Su una distribuzione di elementi (apparentemente casuale) l’aspettativa di deviazione standard è proprio quel range evidenziato in rosso. Analogamente, quando andiamo a comperare qualche cosa le nostre aspettative, in media, soddisfano questi criteri.

Per dovere di precisione quindi ecco il calcolo della deviazione standard, cioè semplicemente la radice quadrata della varianza (ndr).

Veniamo all’aspettativa di prezzo: abbiamo visto che l’aspettativa è tendenzialmente crescente perché il valore di mercato del latte in un anno è aumentato del 20% quindi riassumiamo tale aumento come un aspettativa di aumento del prezzo di un valore che si approssima tra il 10 e il 20% dell’aumento precedente. Questo è un esempio concreto di swing in trend! Ora parliamo di cicli, e vediamo anche in questo caso di fare un esempio pragmatico per, magari sconfinare anche nell’esoterico.

Se la popolazione lavora cinque giorni su sette è normale che il sabato pomeriggio frequenta i centri commerciali, fa la spesa, e magari lo fa passando un po’ di tempo con la famiglia! Così è normale che tendenzialmente i giovani frequentino i locali serali preferibilmente nelle giornate di martedì e venerdì. Ora queste informazioni sono probabili, ma molto probabili tant’è che nessuno negherebbe che i giovani non escono in compagnia il venerdì sera o che i centri commerciali sono molto frequentati nella giornata di sabato. Così come è normale che possano esserci alcuni sabati in cui i centri commerciali di Milano sono poco frequentati e lavorino in perdita ad esempio se capita un sabato il 15 di agosto!  Abbiamo visto un esempio concreto, applicabile alla vita quotidiana dei cicli! Perché nei mercati finanziari non dovrebbe essere così?

Osservando i prezzi, infatti, si possono ben identificare le aspettative, gli swing, e anche i cicli, che sono le stesse che esistono nel mondo non telematico, abbiamo visto in un articolo precedente che la volatilità è ciclica, ma talvolta questa regola non funziona, è così anche per quanto riguarda la finanza, normalmente, i cicli vengono rispettati.

Normalmente nei mercati gli swing non sono gli unici elementi discrezionali, da considerare e veniamo dunque alla descrizione dei cicli per poi applicarli ai volumi e capire come la volatilità può essere confermata da certi fattori che comunque rimangono ciclici in un numero sufficiente di casi per poter affermare che tutto è ciclico, infatti, per il principio induttivo, se in un campione di n elementi si possono identificare n * x cicli è deducibile che anche l’enneunnesimo elemento abbia tali cicli.

Alcuni principi, sono in qualche modo innati nella mente, tant’è che un prezzo mentre sta calando, molti amici confermano che effettivamente c’è un decremento di prezzo questo significa semplicemente che tutti si accorgono che il prezzo sta subendo un calo e quindi è più probabile un ulteriore calo che un ulteriore aumento, ma, se ragionassimo solo in questi termini il primo calo di prezzo sarebbe una vera catastrofe. Cioè porterebbe il mercato a zero ed è qui che subentrano i cicli e le aspettative. Se un prezzo cala per tre giorni, è innegabile che sta calando, ma è ipotizzabile che l’ulteriore calo atteso è della deviazione standard del tempo, cioè di un giorno e un quarto circa, ma con l’osservazione di quanto il prezzo cala in 3 giorni rispetto all’aumento precedente. Se il mercato è salito 10 giorni del 2% e cala per 3 giorni del 2% è probabile che la fase discente sia esattamente così e quindi l’aspettativa di un ulteriore incremento del prezzo è più probabile che l’ulteriore discesa.

Fatte queste considerazioni come premessa, vediamo cosa ci raccontano i volumi in una determinata condizione di mercato paragonando le fasi cicliche di aumento e diminuzione di prezzo e osservando con attenzione le aspettative “volumetriche”.

Vediamo un’analisi di quanto esposto come leggi economiche anche in un grafico e la costruzione di swing tecnici:

In questo esempio osserviamo per capire meglio le cose solo una parte di trend decrescente che abbiamo osservato in precedenza cioè una simmetria tra il decremento di prezzo e il successivo ciclo incrementale con una variazione intermedia che è ancora calante. Tutto questo accade quando, esattamente come nell’economia reale, l’aspettativa di mercato è calante ma il decremento del prezzo è avvenuto in un periodo di n ore in tendenza ribassista, la successiva aspettativa è rialzista di compensazione con fase discendente intermedia per l’aspettativa tendenziale sul trend precedente, quando il prezzo rompe un valore massimo, crea un nuova aspettativa tendenziale di nuova direzionalità con fasi fortemente discendenti per l’aspettativa dettata dal trend precedente.

Questi sono i cicli, dettati tutto sommato da leggi economiche più che mistiche. E’ giunto il momento di dare un’occhiata ai volumi:

Ho evidenziato con frecce rosse e verdi le direzioni dei volumi che come si può vedere mantengono i propri cicli, con una regolarità sorprendente, da un lato per le sessioni borsistiche da un altro lato per quello che sono le aspettative sulle quotazioni, un incremento dei volumi è un ulteriore conferma dei pattern di prezzo che nel caso specifico è una M ascendente.

I movimenti più forti direzionali, si scatenano proprio con l’incremento dei volumi e con tali dati possiamo dedurre gli orari di movimento sempre in andamento ciclico (rif. mio articolo riconoscere i cicli di mercato). Un’altra caratteristica che possiamo notare con facilità sui volumi è la dimensione che è sempre quella diversamente dai cicli di mercato in cui i sinusoidi hanno inclinazioni non sempre identificabili con semplicità.

Ora applichiamo la deviazione standard del prezzo (alla chiusura candela oraria) e sovrapponiamola alla finestra dei volumi per trovare delle cose davvero curiose sempre a conferma di quanto spiegato precedentemente.

Come possiamo notare la deviazione standard (applicata al prezzo) sovrapposta alla finestra dei volumi, riproduce abbastanza fedelmente l’andamento ciclico volumetrico che in soldoni è la distanza di variazione probabile sulle quotazioni in base alla regola esposta in precedenza praticamente minore è questa distanza, maggiore sarà l’aspettativa di movimento successiva cioè quando la linea di deviazione standard si prossima allo zero, avremo un movimento pari all’aspettativa sulla distanza HL (high low) precedente incrementale che esaurisce il suo ciclo di vita in prossimità del top dei volumi.

Concludendo, capire i tempi non è sempre facile soprattutto nei mercati finanziari, questo articolo è la dimostrazione che pensare al prezzo che sta salendo o sta scendendo è completamente insufficiente, e con questa idea radicata, rischiamo di vendere sui minimi e comprare sui massimi.

Spero che sia d’aiuto a qualcuno questo tipo di analisi, per approcciare ai mercati in un modo nuovo, più deterministico, applicando un po’ di regole filosofiche e un po’ di statistica alla finanza, per rendere le cose più semplici nell’individuazione dei rimbalzi e della fine delle tendenze.

Ancora una volta sottolineo che commenti e critiche sono sempre ben accolti e colgo l’occasione per salutare Alessandra Chirizzi e Max Mereghetti e tutto il team di Investing People.

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