
Sgombriamo il campo da qualunque malinteso; il ferro di cavallo non è una particolare figura tecnica, uno di quei pattern miracolosi capaci di dare risultati strabilianti.
È semplicemente l’ultima spiaggia del trader disperato.
Nei soggetti votati al misticismo possiamo ritrovare anche corone del rosario e/o icone sacre.
In parole povere l’estremo appiglio di chi si trova impelagato in operazioni che, per il loro andamento negativo, assumono i connotati dell’incubo.
Chi ha fatto trading sa di cosa parlo.
C’è un solo modo per evitare di finire in una tale tragica spirale; dare un senso ed una logica ad ogni azione evitando di comparare la borsa ad un qualunque casinò di Las Vegas.
Fondamentalmente un trader ha quattro possibilità operative:
- Entrare
- Mantenere
- Uscire
- Non far niente
Per un’attività positiva occorre curare tutte e quattro le fasi con la stessa attenzione.
E per fare questo occorre poggiare la propria capacità decisionale su qualcosa di solido.
Per alcuni tale solidità è rappresentata dall’analisi fondamentale. Ma in questo caso presupponiamo tempi lunghi d’apprendimento, un’operatività quasi esclusivamente da cassettista e capacità di lettura (bilanci, acquisizioni, fusioni, ecc.) che non sempre rientrano nel bagaglio di ognuno.
Altri invece si rivolgono con altrettanta fiducia all’analisi tecnica.
E noi ci accodiamo a loro.
La nostra icona sacra sarà da oggi in poi il grafico con tutti i suoi accessori.
Gli indicatori e gli oscillatori sfruttano, attraverso modelli matematici più o meno complessi, i dati essenziali del grafico (prezzo, volume, tempo), nel tentativo di consentire all’analista tecnico una maggiore profondità di lettura. L’obiettivo è sempre quello di acquisire un’affidabile capacità previsionale.
Ed in effetti, allo stato attuale, pur senza gridare al miracolo, possiamo affermare che l’analisi tecnica offre sicuramente mezzi per una lettura efficace delle varie situazioni di mercato, ed una lettura efficace resta in ogni caso la madre di tutte le previsioni azzeccate.
La differenza fondamentale tra indicatori ed oscillatori è data dallo spazio entro cui essi si muovono.
L’indicatore si muove senza alcun limite di valori, e solitamente è sovrapposto al grafico.
L’esempio cardine è dato dalle medie mobili, sicuramente il più famoso indicatore, sia per la sua semplicità sia per l‘efficacia.
L’oscillatore invece si muove entro un range ben definito (a volte da zero a cento, altre volte invece con valori negativi e positivi attorno allo zero). L’esempio più eclatante in tal senso è certamente il momentum, il quale aggiunge al grafico la misurazione della velocità di variazione dei prezzi.
La materia in questione è incredibilmente vasta, e nessun trader che voglia fare con serietà e disciplina questo mestiere può dribblarne il contenuto. Uno studio approfondito e sistematico almeno dei più importanti indicatori ed oscillatori è d’uopo (come avrebbe detto il grande Totò). Molti altri rappresentano essenzialmente delle varianti.
Ma la cosa più affascinante, l’evoluzione della specie, diventa poi la capacità di creare strumenti propri. Un passo successivo che nel tempo diventa una sorta d’esigenza imprescindibile.
Un modo per adeguare la lettura e lo studio grafico alle proprie esigenze, attitudini, aspettative.
Perché anche se è difficile da credere, un trader non vive solo d’aspettative economiche, ma anche di vanità ed egocentrismo, esattamente come qualunque altro essere umano.
E l’idea di poter dare ad una materia così affascinante, un piccolo contributo personale di cui fregiarsi per l’eternità, dona un brividino tutt’altro che spiacevole. Un trader che crea un indicatore è un po’ come l’astronomo che dà il proprio nome ad un asteroide. La soddisfazione è esattamente la stessa.
Insomma, le motivazioni per riprendere un po’ di quei libri che qualche mese fa vi consigliai di leggere non dovrebbero mancare.
Noi ci rivedremo presto per guardare un po’ più da vicino alcuni di questi importanti capisaldi dell’analisi grafica. Restate quindi in linea e mi raccomando: studiate, studiate, studiate.
Vi assicuro che non sarà mai tempo perso.
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