
Quando si trada, un sacco di cose possono andare storte. È una questione tecnica – quando il mancato profitto procede da errori tecnici – ma spesso è anche una questione di emotività. Il trader è un essere umano come gli altri, quindi può essere sopraffatto dalle emozioni e sbagliare. Esistono però alcuni errori di approccio, molto comuni, che possono facilmente essere evitati. Ecco quali.
Errori di lettura nel trading
Gli errori di lettura sono forse i più frequenti in assoluto. Ovviamente, si parla di lettura delle chart. Le maggiori insidie si nascondono nei grafici a candele. Le candlestick restituiscono una immagine fedele del mercato ma a volte la loro interpretazione può risultare complicata. Alcuni pattern, infatti, possono lanciare dei falsi segnali. Non c’è nulla di insormontabile, sia chiaro: è sufficiente contestualizzare. Un pattern lancia uno specifico segnale solo se immerso in un determinato contesto. Analizzarlo in maniera isolata porta spesso all’errore. Prendiamo il caso del trading online con le Pin Bar: se non sono precedute e seguite da un trend – almeno all’apparenza – solido, siamo di fronte a un pattern “muto”, che in verità non dice nulla.
Seguire una strategia incompleta
L’imperativo numero uno è avere una strategia. Per molti non si tratta di una questione scontata (agiscono sul momento e quindi perdono). Il problema è che la strategia può rivelarsi un’arma a doppio taglio, soprattutto se incompleta e quindi “piena di buchi”. Lo è quando non riesce a rispondere in anticipo alle domande che il trade pone. Insomma, una strategia è seria quando prepara il trader a ogni evenienza. Per redigerla è necessario un grande sforzo, in primis di lettura della situazione e poi di immaginazione: si tratta di prevedere i problemi o i possibili sviluppi del mercato. Eppure lo sforzo va fatto, perché è meglio prevenire prima – in situazione di relativa calma – che curare “in corsa” (quando le emozioni rischiano di sopraffare il trader).
Cambiare spesso strategia
Il terzo errore riguarda ancora la strategia. Non va cambiata spesso. O, per meglio dire, va cambiata solo se necessario e non al primo trade andato a male. Questo per due motivi: in primo luogo, è rischioso lasciare il certo per l’incerto. Secondariamente, è bene prendersi un po’ di tempo per fare pratica con la strategia stessa. È possibile che le cose non siano andate come previsto perché il trader non ha maturato la giusta dimestichezza con l’approccio interpretativo specifico per quella strategia. Il consiglio quindi è: non essere frettolosi.
Trascurare l’analisi fondamentale
Molti trader si fidano dell’analisi tecnica, e fanno bene. In certi casi, però, è bene metterla in secondo piano. Ossia quando il contesto economico-finanziario è scosso da alcuni eventi particolarmente gravi o importanti. In quel caso, tutte le previsioni dell’analisi tecnica subiscono rischiano di diventare inutili. Ciò vale per tutti i tipi di trader, ma soprattutto per gli scalper che – badandosi sulla volatilità – sono costretti a prestare grande attenzione agli eventi esterni, al loro contenuto e ai segnali a livello di sentiment che possono lanciare al mercato. I numeri qui c’entrano poco, ciò che conta è la capacità di interpretare i fatti e di contestualizzarli.
Occorre quindi molto studio per maneggiare l’analisi fondamentale. Uno studio dei precedenti, per capire come il mercato ha reagito a eventi simili. Il primo passo è dotarsi di un buon calendario economico. Il secondo è cercare di prevedere cosa accadrà volta per volta.
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