
Quella dei “cani del Dow” rappresenta una delle più semplici ma efficaci strategie di investimento mai concepite. La paternità, secondo un recente studio del Washington Post, va attribuita al consulente di investimento di Cleveland John Slatter… anche se fu poi resa celebre da Harvey Knowles e Damon Patty nel celebre libro “The Dividend Investor”.
In realtà investire sui dividendi, anche se in maniera meno strutturata, è da sempre pratica consolidata, soprattutto da parte di investitori con moderato profilo di rischio.
Nel 1940 Graham e Dodd scrissero:
“ l’esperienza conferma il verdetto emesso dal mercato azionario secondo cui un dollaro di utili ha più valore per l’azionista se gli viene pagato in dividendi piuttosto che accantonato”
Tornando alla strategia, la messa in pratica è semplicissima. Si tratta di selezionare all’inizio di ciascun anno i 10 titoli dell’indice Dow Jones che presentano il più alto rendimento dei dividendi. I “Cani” appunto perché verranno selezionati i titoli più maltrattati sul mercato, in riferimento ai dividendi erogati.
I 10 titoli dovranno esser conservati in portafoglio per un anno e poi sostituiti all’inizio dell’anno successivo con i 10 a più alto rendimento. In genere da un anno all’altro, il numero di titoli sostituiti non supera le 3 o 4 unità.
Secondo studi empirici, chi avesse seguito la strategia dei “Cani del Dow”, avrebbe conseguito dal 1973 al 2007 una performance del 17,7%, contro un guadagno medio del mercato dell’11,9%.
Come per altre strategie, non ci sono garanzie che la tecnica funzioni. Ma la serie dei rendimenti storici fornisce rassicurazioni in tal senso.
Essendo una strategia di tipo value, per procedere a una valutazione compiuta è necessario considerare un orizzonte temporale medio/lungo.
A titolo esemplificativo ecco la top 10 per il 2011:
Commenta per primo