Vendita allo scoperto: cos’è e come usarla per guadagnare

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Contenuti

  • 1 Come vendere allo scoperto?
  • 2 Vendita allo scoperto con i CFD
  • 3 Quali sono le Migliori piattaforme di trading CFD
  • 4 Vendite allo scoperto: definizione CONSOB
  • 5 Le migliori vendite allo scoperto della storia
  • 6 ETF: short selling VS rendimento inverso?
  • 7 Che cos’è la strategia di Short-Selling?
  • 8 Conclusioni

Molti dei Trader che sono riusciti ad avere successo e degli ottimi guadagni, si sono arricchiti tramite la vendita allo scoperto. Questa è una operazione molto conveniente, che riesce a creare profitti elevati. Ci sono dei trader che non usano la vendita allo scoperto sei perché non sanno come farlo, sia per ragioni psicologiche. In queste poche righe spiegheremo bene cos’è la vendita allo scoperto in inglese short selling e come sfruttarla al meglio per ottenere il massimo dei guadagni.

Per tutti coloro che sono interessati a capire come funziona questa pratica basta continuare a leggere il seguito. All’inizio vendere allo scoperto significava vendere asset finanziari, come potevano essere le azioni senza però esserne realmente in possesso. Originariamente era prevista la consegna delle azioni dopo un determinato periodo di tempo. Quando il prezzo delle azioni scendeva, il venditore aveva la possibilità di comprare all’ultimo momento le azioni e consegnarle al compratore, ottenendo un buon profitto.

In questa modalità il venditore non possiede realmente il titolo o il bene che vuole vendere, ma pianifica questa operazione sperando in un guadagno futuro. Se le nostre previsioni non si dovessero verificare le perdite che avremmo sarebbero molto alte.

In altre parole una banca o un intermediario finanziario prestano dei titoli al venditore allo scoperto, che a sua volta cerca di piazzarli sul mercato. In questi casi quello che viene prestato non è una somma di denaro, ma un titolo sul quale il trader vuole puntare.

Come succede con i prestiti di denaro anche nel caso delle azioni si devono pagare degli interessi. Quindi si dovrà restituire una certa soma di denaro a chi ci ha prestato i titoli. Il valore degli interessi dipenderà dal tempo che sono stati mantenuti tali beni, più il tempo sarà lungo più alti saranno gli interessi da pagare. Questa pratica prende il nome di ricopertura dello scoperto o short covering. Ovviamente i soldi dovranno essere restituiti sia che si riescano ad ottenere dei profitti o meno.

Cercheremo di spiegare meglio questo meccanismo con un esempio pratico, anche se ormai non è necessario comprenderlo fino in fondo perché esistono dei metodi molto più semplici. Quindi per chi non è interessato a capirlo può saltare questo paragrafo.

Se le quote di una determinata azienda quotano 100 Euro, e prevediamo che il loro valore stia per scendere, possiamo venderle allo scoperto per 100 Euro, promettendo di consegnare il titolo non prima di 3 giorni all’acquirente. Se il valore del titolo X dovesse realmente scendere a 90 Euro, possiamo comprare le azioni all’ultimo momento a 90 Euro e poi consegnarle al nostro compratore che ci pagherà 100 Euro. In questo modo otterremo un buon profitto ossia 10 Euro per ogni azione puntando sulla discesa del valore di un asset finanziario grazie allo short selling.

Facciamo un esempio adesso, nel caso in cui non si dovesse verificare questa situazione favore, ma il contrario.

Come prima, mettiamo il caso che le quote di una determinata azienda quotano 100 Euro, e prevediamo che il loro valore possa subire un ribasso, possiamo venderle allo scoperto per 100 Euro consegnandole però entro 3 giorni all’acquirente, facendocele prestare da un broker. Se però il calo che ci aspettavamo non si verifica ma al contrario le azioni acquistano valore, mettiamo che arrivino a 110 Euro, dovremmo comunque comprarle con quel prezzo e consegnarle all’acquirente al prezzo che avevamo pattuito all’inizio, quindi 100 Euro. In questo caso avremmo una perdita di 10 Euro a cui vanno anche aggiunti gli interessi.

Come vendere allo scoperto?

Come abbiamo visto la vendita allo scoperto è uno strumento molto remunerativo che può generare ottimi guadagni. Peccato che soprattutto i piccoli Trader non usano questo strumento delle vendite allo scoperto perdendo la possibilità di ottenere guadagni. Le ragioni abbiamo detto prima possono essere di due tipi:

  1. Psicologiche;
  2. Tecniche.

Le ragioni psicologiche, riguarda la tendenza che hanno molti trader di speculare sul mercato solo ed esclusivamente al rialzo. Questi trader hanno un’idea sbagliata del mercato, perché associano il guadagno sul mercato all’idea di valori che salgono. Ma come abbiamo spiegato nell’esempio, sappiamo che si possono ottenere guadagni alti anche quando i mercati scendono.

Come vendere allo scoperto

Le ragioni tecniche invece sono legate alla difficoltà del meccanismo stesso della vendita allo scoperto perché per come era intesa nella sua formulazione tradizionale, è un meccanismo estremamente complesso da padroneggiare e adatto prevalentemente ad operatori esperti. Chi opera da casa non può utilizzare il meccanismo che abbiamo appena spiegato.

Vendita allo scoperto con i CFD

Il metodo più facile e rapido per fare vendite allo scoperto è fare uso dei CFD. CFD è acronimo di Contratto per Differenza. Questi particolari contratti sono strumenti finanziari che hanno come sottostante un asset finanziario. Possiamo avere CFD su azioni, su indici, su materie prime, su coppie di valute, su criptovalute…

Ci sono CFD su tutti i principali asset quotati. Al contrario della vendita allo scoperto i CFD sono uno strumento facile da usare, anche per i non esperti.

I CFD sono strumenti particolarmente adatti a guadagnare sui mercati finanziari: offrono profitti sia quando il prezzo dell’asset sale sia quando scende. Grazie ai CFD si può vendere allo scoperto in modo semplice e veloce.

Con i CFD quindi possiamo guadagnare sia quando si acquista e il prezzo sale, sia quando si vende allo scoperto e il prezzo scende. Il profitto è direttamente proporzionale alla grandezza del movimento del prezzo è in più può essere moltiplicato grazie alla leva finanziaria.

Ma attenzione: Il trading CFD potrebbe essere anche molto pericoloso visto e considerato anche che potrebbe mettere a repentaglio l’intero capitale. Quindi si deve prestare molta attenzione in questo caso.

Quali sono le Migliori piattaforme di trading CFD

Per poter usare questi contratti ci si deve iscriversi ad una piattaforma di trading CFD. Per essere delle buone piattaforme di trading CFD, devono sicuramente essere affidabili e sicure, e oltre a questo devono anche essere estremamente convenienti perché non dovrebbero applicare alcun tipo di commissione. Non è dovuta nemmeno l’imposta di bollo deposito titoli.

Vendite allo scoperto: definizione CONSOB

La vendita allo scoperto è uno strumento finanziario legale e regolamentato dalla CONSOB e quindi tutti gli operatori possono decidere di utilizzarlo come e quando ritengono opportuno.

Solo in alcuni casi speciali la CONSOB ha vietato la vendita allo scoperto. Solitamente avviene quando si verificano delle gravi crisi finanziarie.

Il motivo per cui la CONSOB vieta la vendita allo scoperto e per fermare i ribassi troppo accentuati di alcuni titoli. Questo blocco non avviene invece per i CFD ma solo alle vendite allo scoperto reali.

Più in generale negli altri mercati possiamo dire che dal 2008 questa modo di operare ha subito notevoli restrizioni, perché potrebbe essere uno dei principali fattori delle cadute del prezzo. Attualmente quindi su molti mercati non è possibile usare questo strumento, perché non è consentito dalla legge.

Questo divieto da parte della CONSOB dello short selling è stato criticato da più parti le critiche sono rivolte al fatto che lo short selling, aiuterebbe il mercato in diversi modi:

  1. stabilizzando i prezzi;
  2. -eliminando le bolle finanziarie;
  3. -aumentando l’efficienza nell’allocazione degli investimenti finanziari.

Per finire, la maggior parte degli hedge fund riescono comunque ad andare allo scoperto sui titoli azionari italiani anche quando la CONSOB lo vieta, aggirando il divieto operando dall’estero.

Questo ci induce a pensare che quando la CONSOB ha vietato lo short selling lo ha fatto più che altro per motivi propagandistici, e non per avere un effetto diretto sui mercati finanziari. Fortunatamente i mercati riescono a funzionare e a produrre profitti nonostante i regolatori commettono errori.

Le migliori vendite allo scoperto della storia

La vendita allo scoperto può portare guadagni davvero giganteschi.

Uno degli esempi più eclatanti e spesso citato è quello del finanziere George Soros che ha venduto allo scoperto la sterlina nel 1992 e ha guadagnato più di un miliardo di dollari, facendola crollare così tanto da portare la sterlina fuori dal sistema monetario europeo. È bene specificare che non fu realmente colpa di Soros, il crollo della sterlina, lui ha solo guadagnato moltissimi soldi grazie alla sua previsione corretta. Il crollo in realtà fu dovuto al fatto che il Regno Unito stava vivendo al di sopra delle proprie possibilità. Soros ha semplicemente sfruttato una previsione corretta per guadagnare tantissimi soldi.

Un altro esempio può essere quello di un altro ottimo investitore, Michael Burry. Burry ha previsto in tempi non sospetti la crisi dei mutui subprime del 2007 e ha fatto short selling di alcuni strumenti finanziari correlati ai mutui subprime. Grazie alla sua geniale intuizione, gli investitori che gli avevano affidato il loro denaro hanno potuto moltiplicare per 5 i loro capitali. Questa vicenda ispirò anche il film La grande scommessa.

Attualmente la vendita allo scoperto, strumento finanziario potente e flessibile, è alla portata veramente di tutti.

Chi sceglie di operano in questa modalità lo fa principalmente per due motivi:

  1. si può guadagnare anche quando il mercato è al ribasso;
  2. si possono proteggere le posizioni lunghe aprendo delle posizioni corte, questa pratica prende il nome di hedging.

Nel primo caso il trader cerca di sfruttare il mercato anche quando tende ad essere al ribasso, e le vendite allo scoperto gli consentono di farlo. I venditori allo scoperto hanno gli occhi puntati sulle società che sono in difficoltà o che a causa dei cambiamenti del mercato potrebbero cominciare a perdere terreno.

Nel caso dell’hedging invece si tratta di una mossa messa in atto per cercare di salvare le proprie posizioni. Con questa operazione si cerca ridurre al minimo le perdite nel proprio portafoglio azionario. In questo caso non si opera in modo speculativo, ma per riuscire ad avere maggiore sicurezza.

ETF: short selling VS rendimento inverso?

Il trading ETF sono a disposizione di tutti i Trader già da diverso tempo. Tutti i trader che operano nel mercato e che potremmo definire come i più intraprendenti, hanno subito accolto con entusiasmo questo nuovo strumento. I broker in generale che si affidano all’emissione degli ETF li hanno poi ricompensati, offrendo loro la possibilità di avere accesso a tutti i punti più sperduti del mercato mondiale con gli ETF.

Oggi esistono anche gli ETF a rendimento inverso, comunemente chiamati Inverse ETF o “bear fund”, che replicano l’inverso della performance dell’indice, e si sono rivelati altamente strategici.

Nelle prossime righe cercheremo di scoprire quale tecnica è meglio usare, la tecnica di short-selling o gli ETF inverse. Quando giochiamo al ribasso, speriamo, che il prezzo di un certo asset scenda per poter aprire una o più posizioni che ci possano far guadagnare grazie al ribasso sperato.

Ormai molti trader utilizzano questi strumenti, sia la vendita allo scoperto di ETF sia l’acquisto di Inverse ETF, mentre altri sono ancora diffidenti perché li ritengono troppo rischiosi.

Comunque, non possiamo non dire che questi prodotti finanziari sono delle valide alternative che devono per forza essere prese in considerazione e detenute all’interno del proprio portafoglio, perché possono efficacemente contribuire al raggiungimento degli obiettivi che trader e investitori si sono prefissati. Dato che i mercati, non possono sempre essere al rialzo, e non ci si deve limitare a lavorare solo in acquisto, perché significherebbe perdere molte opportunità di profitti derivanti dal mercato in ribasso.

Proprio per ottenere il massimo guadagno, bisogna imparare a usare strategie di short selling e di ETF inverse durante fasi ribassiste, e quelle di acquisto durante le fasi rialziste.

Che cos’è la strategia di Short-Selling?

La differenza sostanziale tra ETF e short-selling, è che mentre nei primi gli investitori prevedono un incremento nel prezzo comprano pianificano di venderlo nel futuro a un prezzo superiore rispetto a quello di acquisto. Comprano prima per vendere poi. La tecnica di short-selling, invece, prevede di anticipare la discesa del prezzo; per cui, gli investitori in questo caso Venderanno al prezzo corrente, perché sperano di riacquistarli in futuro con un prezzo più basso. La differenza del prezzo di vendita più alto rispetto a quello di acquisto più basso costituirà il profitto. A differenza dell’acquisto, nella strategia di short-selling si vende prima per poi comprare.

Conclusioni

Ovviamente è impossibile dire quale di questi strumenti sia più efficace. Tutti e due hanno dei pro e dei contro e possono essere usati da tutti i tipi di trader. Sarebbe meglio usare gli ETF inverse sul breve termine. La vendita allo scoperto di contro non ha questo tipo di problema, ma il rischio che si corre è sicuramente più alto e potresti trovarti a dover pagare i dividendi. Se si scegli di lavorare intraday è possibile usarli entrambi, mentre se preferisci lavorare nel lungo termine, bisogna pianificare e capire quale strategia è più rischiosa.

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