
In ambito finanziario si sente molto spesso parlare di “opzioni” come strumento attraverso il quale pianificare strategie di investimento. Le opzioni sono da sempre utilizzate dai trader nell’ambito di strategie di copertura del rischio di mercato, a fronte di investimenti eseguiti nel settore dei derivati, come Futures o azioni. Lo scopo è quello di cautelarsi e coprire le proprie posizioni contro il rischio di un’inversione di mercato. Ma cosa sono realmente le “opzioni” e come funzionano?
Le opzioni o option, sono dei contratti derivati di borsa che conferiscono al possessore il diritto, e non l’obbligo, di acquistare o vendere il titolo sul quale l’opzione stessa è stata stipulata, a una data scadenza e a un prezzo prefissato. Nel gergo più tecnico, il titolo acquistato o venduto viene definito “strumento sottostante” (o semplicemente “sottostante”), mentre il prezzo di negoziazione viene chiamato “Strike”. Gli strumenti sottostanti più comuni sono: le azioni, le commodities, i tassi d’interesse e i tassi di cambio.
Acquistare o vendere un’opzione sui sottostanti significa, in parole povere, effettuare una previsione sul loro andamento futuro, in base alle proprie valutazioni e aspettative di mercato. A esempio si può decidere di speculare (pagando un premio stabilito dal mercato) sul fatto che il titolo di Mediolanum possa scendere o salire di un certo numero di punti entro una certa data stabilita a priori.
Se l’opzione punta al rialzo del sottostante (aumento del valore del titolo) viene definita Call, se invece punta al ribasso (diminuzione del valore del titolo) viene definita Put. Nel caso in cui il diritto di vendere o acquistare il sottostante possa essere esercitato solo alla scadenza, si è di fronte ad un’opzione di tipo Europea, nel caso contrario l’opzione si dice Americana. Quando si acquista (una call o una put) si parla sempre di operazione long, quando si vende (una call o una put) si parla invece di operazione short.
La convenienza a esercitare o meno l’opzione è in funzione del prezzo corrente del sottostante e del prezzo di esercizio. Per questo motivo le opzioni vengono definite:
- “In the money” quando il detentore avrebbe convenienza ad esercitare l’opzione se fosse alla scadenza;
- “At the money” quando il detentore è in posizione di indifferenza:
- “Out of the money” quando il detentore non avrebbe convenienza ad esercitare l’opzione se fosse alla scadenza.
Di seguito due esempi pratici per agevolare la comprensione:
Acquisto di un’opzione call
Come già sottolineato, un investitore acquisterà un opzione call nel caso in cui preveda un forte rialzo del prezzo del sottostante. Si prenda come riferimento il titolo Mediolanum che oggi quota 6.80€ e si ipotizzi che l’investitore decida di acquistare un’opzione call con scadenza Giugno con Strike posto a 7.50€ pagando un dato premio. Se a fine Giugno il valore del titolo di Mediolanum quoterà più di 7.50€, l’opzione sarà ITM e l’investitore avrà interesse ad esercitare l’opzione; se a fine Giugno il valore del titolo sarà pari o inferiore a 7.50€, si avrà un’opzione ATM o OTM e l’investitore non avrà interesse ad esercitare l’opzione. Nel caso in cui non si verifichi un aumento del prezzo del titolo, la perdita è relativa al premio pagato per l’acquisto dell’opzione. Si ricorda che si fa riferimento ad un’opzione di tipo Americana, che può essere venduta anche prima della scadenza.
Acquisto di un’opzione put
Un investitore acquisterà un opzione put nel caso in cui preveda un ribasso del prezzo del sottostante. Si prenda sempre come riferimento il titolo Mediolanum, che oggi quota 6.80€ e si ipotizzi che l’investitore decida di acquistare un’opzione put con scadenza Giugno con Strike posto a 6€, pagando un dato premio. Se a fine Giugno il valore del titolo di Mediolanum quoterà meno di 6€, l’opzione sarà ITM e l’investitore avrà interesse ad esercitare l’opzione; se a fine Giugno il valore del titolo sarà pari o inferiore a 6€ si avrà un’opzione ATM o OTM e l’investitore non avrà interesse ad esercitare l’opzione. Anche in questo caso se non si verifica un ribasso del prezzo del titolo, la perdita sarà circoscritta al premio pagato inizialmente per l’acquisto dell’opzione.
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