Strategie in opzioni: teoria e pratica dell’Iron Condor (PRIMA PARTE)

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L’Iron Condor è una delle più utilizzate e redditizie strategie non direzionali.

Non sappiamo dove andrà il mercato? Scegliamo un range entro cui prevediamo possa rimanere per qualche settimana.

L’ Iron Condor, conosciuto anche come Strangle protetto in spread, ci permette di guadagnare entro un range di prezzo del sottostante facilmente individuabile a priori; ha inoltre l’importante pregio di non essere influenzato (a scadenza) dalla volatilità, ma solo dalla quotazione del sottostante.

Di conseguenza il suo monitoraggio e le proiezioni sono piuttosto semplici.

Gli eventuali aggiustamenti, se ben codificati a priori, possono permettere di evitare loss anche nel caso di movimenti direzionali che superino il range prescelto in fase di apertura della strategia.

Il suo curioso nome deriva dalla forma del grafico che la struttura assume a scadenza; “iron“ significa che è blindato, con un max loss rigidamente predefinito.

L’Iron Condor si compone di due Credit Spreads, uno composto da Opzioni Call ed uno da Opzioni Put:

  • il Bear Call Spread (la gamba ribassista) si costruisce vendendo una opzione Call Out of the Money (OTM) ed incassando quindi il relativo premio. Acquistiamo anche un’altra Call OTM, ma con strike più distante rispetto al sottostante: il premio che paghiamo per questo acquisto è minore di quanto incassato. Di conseguenza la somma algebrica dei premi relativi alle due operazioni genera un credito di cash.
  • il Bull Put Spread (la gamba ribassista) si costruisce in modo analogo, vendendo una Put OTM ed acquistando una Put un po’ più distante dal sottostante. Anche qui otteniamo un credito.

L’esempio concreto che analizziamo ha come sottostante il Future dello Standard & Poor’s 500 Index, l’indice guida mondiale.

Esistono anche opzioni aventi come sottostante direttamente l’indice, e di diverse dimensioni.

Tutte queste opzioni sono in assoluto le più liquide del mondo, con milioni di contratti aperti.

Da qui i vantaggi di operare su un Broad Index ed in generale sul mercato Usa delle Opzioni: il CBOE, la Borsa più grande del mondo.

Approfondiremo l’argomento prossimamente, vediamo ora cosa è stato implementato in apertura:

La strategia in esame è stata aperta in data 19 e 20 Ottobre 2010, quindi già nel mese borsistico di Novembre (Ottobre scadeva venerdì 15):

  • il Credit Call Spread è composto da Opzioni con Strike 1260 e 1290, scadenza 17 12 2010.

il Credit Put Spread è composto da Opzioni con Strike 1060 e 1090, scadenza 17 12 2010.

Due pezzi per ogni strike.

Il sottostante (ticker: ES) è a circa 1170 punti: non siamo esattamente centrati con gli Strike Prices delle opzioni, ma a causa dei diversi prezzi la curva iniziale della nostra strategia risulta non direzionale (Delta Neutral – vedremo il significato delle Greche in un prossimo articolo, anche in relazione alla diversa volatilità delle opzioni che compongono la strategia).

L’incasso complessivo è di 707$ netti (sono già state detratte le commissioni): riga 21, col. W.

Il broker ci richiede 2013$ di marginazione (riga 15 , col. W), da cui dobbiamo dedurre quanto incassato.

Di conseguenza il nostro immobilizzo di capitale al momento di aprire la strategia è di 1306$.

Poiché tutte le Opzioni che abbiamo in portafoglio sono OTM, nel caso che alla loro scadenza (17 dicembre 2010) il sottostante si situi entro il range 1090 – 1260 otterremo il massimo gain: ci terremo i 707$ poiché tutte le opzioni scadranno a valore zero.

Questa è la situazione a scadenza, ipotizzando il sottostante invariato:

I Break Even Points sono i valori di sottostante a cui l’operazione si chiuderebbe in pareggio: se a scadenza il sottostante sarà nel range tra 1082 e 1267 otterremo un gain (il max gain, come già scritto, sarà tra 1090 e 1260); al di sotto dei BEP subiremo un loss – ma in caso di forti variazioni del sottostante non staremo certo con le mani in mano e, secondo precisi e prestabiliti protocolli, effettueremo un Follow Up, cioè un aggiustamento che ci consentirà di ristabilire un Risk/Reward più accettabile.

Avremo modo di esaminare i possibili aggiustamenti e la chiusura delle posizioni nel prossimo articolo.

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