
Vediamo ora come si è evoluta nel tempo la nostra strategia, aperta in data 19 e 20 Ottobre 2010:
il primo step di monitoraggio e follow up è datato 5 novembre.
Tireremo poi le somme a bocce ferme: la strategia è scaduta Venerdì 17 Dicembre.
Ho scelto questo esempio di operatività reale proprio perché il sottostante non è stato propriamente fermo: vediamo in una data intermedia come si è modificata la struttura: il 5 novembre il sottostante è salito fino a 1222 in close:
Se colti da impazienza avessimo chiuso qui la nostra strategia non ci saremmo fatti troppo male: un loss di 73$ più le commissioni. Meglio ricordarci però che la proiezione a scadenza ci permette di non perdere fino a 1267.
In questa data decidiamo di modificare la nostra strategia: la struttura non è più centrata ed è al momento ribassista a causa del rialzo del sottostante: il Bull Spread realizzato con le Put ci sta generando un buon gain e le quotazioni di queste opzioni sono piuttosto basse.
Reputiamo che un ritracciamento da 1222 a 1090 sia molto improbabile.
Decidiamo quindi di chiudere in gain questa gamba (leg): incassiamo 246$ (differenza fra M30 e M29, sotto).
Non possiamo stare però in “legging“: il nostro scopo è di mantenerci saldi su due gambe.
Costruiamo quindi un nuovo Bull Credit Spread: poiché il sottostante è salito di circa 50 punti spostiamo di conseguenza gli strikes del nuovo Spread: vendiamo Put 1140 ed acquistiamo Put 1100.
Ora il nostro incasso complessivo è di 917$. Questo è il grafico dopo il follow up:
La proiezione a scadenza si presenta come possiamo vedere sotto: non siamo ancora del tutto centrati, ma abbiamo un max gain maggiore (917$) ed un Break Even Point al rialzo leggermente superiore:
Da qui in poi (5 novembre 2010 close), in assenza della sfera di cristallo, ci si basa su monitoraggio, proiezioni e “what if “:
- sono essenziali dei protocolli di gestione del rischio che prevedano follow up al raggiungimento di determinate condizioni di rischio
- i “what if” devono essere concepiti assieme alla strategia: quando si apre una posizione si debbono valutare tutte le condizioni per renderla maggiormente remunerativa, ma anche e soprattutto il livello di rischiosità, dall’apertura alla scadenza, considerando tutti i fattori che possono influire sul risultato: la valutazione del RISK/REWARD RATIO DEVE PARTIRE DAL RISK: SOLO DOPO SI OTTIMIZZERA’ LA STRATEGIA IN FUNZIONE DEL REWARD.
Non è poi scontato a priori che la strategia vada portata a scadenza (17 dicembre): a causa del decadimento temporale avremo una accelerazione di perdita percentuale del valore delle Opzioni vendute (irripidimento della curva del time dacay) all’avvicinarsi alla scadenza; d’altra parte il loro valore in $ sarà sempre più piccolo.
Ciò rende possibile che l’ultima settimana prima di scadenza non procuri un gain soddisfacente.
Ma perché dovremmo ipoteticamente privarci di una frazione di gain, seppur piccola, chiudendo la strategia prima di scadenza?
Ciò deve essere valutato comparando quanto potremmo guadagnare aprendo in anticipo una strategia con scadenza nei primi mesi del 2011: per ipotesi: rinunciamo a poco meno di 100$ su scadenza Dec, ma ne guadagniamo di più aprendo anticipatamente la nuova strategia.
Per decidere il timing di chiusura e nuova apertura utilizzeremo le “Greche“ (parametri che consentono di valutare la correlazione con il sottostante, il decadimento temporale e la volatilità – un prossimo articolo le tratterà in dettaglio).
Compareremo anche la Volatilità implicita (IV) delle opzioni 2011 che andremo a vendere con quella delle opzioni che andremo a comprare, valutando più mesi di scadenza (skew di volatilità).
Rapporteremo la volatilità implicita (IV) a quella storica (HV).
Valuteremo inoltre il ratio fra VIX (Volatility Index) e VXV (volatilità a 3 mesi) al fine di decidere che tipo di nuova strategia implementare.
Mediante l’utilizzo di diagrammi e strumenti comparativi delle volatilità potremo quindi ottimizzare il timing di chiusura e di successiva apertura della successiva struttura.
Potremo scegliere più efficacemente tipo, strikes e scadenze della nuova strategia.
Vediamo ora come si è conclusa l’operatività reale: l’ S&P 500 Future scadenza 17 Dicembre (il sottostante delle nostre opzioni) ha chiuso – appunto in data 17 Dicembre – a quota 1242.
Il 14 Dicembre è stato toccato un massimo intraday di 1247,25. Il 16 Novembre si è registrato un minimo intraday di 1171.
Poiché entrambi i valori si sono ampiamente mantenuti entro il range di max gain non sono stati necessari ulteriori interventi.
Non è stato necessario chiudere anticipatamente la strategia (la bassa volatilità non avrebbe permesso di aprirne vantaggiosamente una nuova).
Questo è il consuntivo a posizioni chiuse: tutte le opzioni sono scadute Out of the Money, quindi con valore residuo pari a zero. Di conseguenza l’incasso di 917$ si è trasformato nel gain totale dell’operazione, senza spese per commissioni di chiusura.
Padroneggiando quindi la teoria ed utilizzando protocolli connessi ai parametri che influenzano i prezzi delle Opzioni possiamo ottenere efficienti aperture di posizione ed un monitoraggio in tempo reale delle varie strategie.
Possiamo decidere se effettuare o meno aggiustamenti, nonché di stabilire il momento della chiusura, ancora una volta in un’ottica di monitoraggio del Risk/Reward.
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