Crescita professionale: ambizione o servizio?

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Qual è lo spirito più opportuno per affrontare un percorso di crescita professionale?

Le strade più battute sono due: l’ambizione personale e lo spirito di servizio.

Il sistema scolastico, strutturato per premiare il merito individuale, subcomunica agli studenti uno specifico messaggio: per fare strada nella vita devi essere migliore rispetto agli altri.

Successivamente lo studente fa capolino nel mondo del lavoro e, presto o tardi, scoprirà una realtà diversa: per fare strada devi offrire il tuo meglio a servizio degli altri. Questo è particolarmente vero per un teamworker, chiamato a mettersi a servizio del proprio team, del proprio team manager e dei clienti, ed è altrettanto vero per chi decide di dedicarsi alla libera professione o all’attività imprenditoriale. Ogni buon imprenditore confermerà che il modo migliore per cominciare e far prosperare un’attività è quello di focalizzarsi sull’offrire prodotti e servizi che aggiungano valore al cliente, e non quello di pensare esclusivamente al proprio personale tornaconto.

Uno degli aforismi più significativi in tal senso è il seguente: “Nella misura in cui voi darete agli altri ciò di cui essi hanno bisogno, gli altri vi daranno ciò di cui voi avete bisogno”.

Il filosofo Ralph Waldo Emerson (1803 -1882) nel suo saggio Compensazione coglieva una sostanziale verità della vita: “Ogni eccesso genera un difetto. Ogni difetto un eccesso. Ogni dolce ha la sua acidità, ogni male il suo bene, Ciascuna facoltà capace di far ottenere piaceri implica una pari penalità in caso di suo abuso: sta a noi moderarla affinché operi. Per ogni lampo di intelligenza c’è un briciolo di follia. In qualunque cosa persa abbiamo guadagnato qualcos’altro, in qualsiasi guadagno abbiamo perduto qualcosa”.

L’ambizione personale può avere una straordinaria forza propulsiva: ha creato miriadi di dirigenti, CEO, presidenti, uomini politici, imprenditori multimilionari, ma, al contempo, ne ha disarcionati molteplici e ha frenato, più o meno irrimediabilmente, promettenti carriere.

Quando “funziona” e quando “fallisce”?

Nella stragrande maggioranza dei casi, funziona quando è a servizio degli altri, in modo genuino, mentre fallisce quando è a servizio esclusivo di se stessi. Proverbiale è il caso della persona di successo che comincia a credersi invincibile, e che da quel momento comincia a incassare sconfitte. Questo può accadere peraltro ad intere organizzazioni.

Si può concordare con Robin Sharma, esperto di leadership a livello internazionale, quando afferma: Più cresce il successo vostro e della vostra azienda, tanto più dovete diventare umili e devoti alla vostra clientela. Più dovete diventare efficienti e dedicarvi senza tregua a migliorare. Più dovete muovervi in fretta. Più avete bisogno di valore aggiunto. Perché nel momento in cui smettete di fare quelle cose che vi hanno consentito di scalare la montagna, in quel preciso istante cominciate a scivolare a valle”.

Spesso nella vita abbiamo dovuto convenire sul fatto che la “verità”, benché magari la cercassimo negli estremi, si trovasse in realtà verso il mezzo, e probabilmente lo stesso vale per ambizione e spirito di servizio.

Uno spirito di servizio timido e pavido potrebbe non avere la forza sufficiente per generare cambiamenti positivi per sé e per gli altri. Una quantità moderata di ambizione, legata all’offrire il proprio meglio a servizio degli altri, può colmare quel gap, promuovendo un cambiamento di marcia e di risultati, a beneficio di tutti.

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