
La Libia, secondo le stime 2009, risulta essere il 4 produttore di petrolio in Africa dietro Nigeria, Algeria e Angola, con una produzione media di 1,8 milioni di barili al giorno e riserve pari a 42 miliardi di barili.
Il controllo di questa fondamentale materia prima è sicuramente un vantaggio economico che permette a Gheddafi di “ricattare” tutto il Mondo occidentale, il quale fino ad ora sta tollerando le atrocità commesse sulla sua popolazione.
NON SOLO PETROLIO
Molti media hanno affermato che la produzione libica di petrolio può essere coperta da Russia e Arabia Saudita in caso di tagli da parte del colonnello, chiaramente non è così facile, delle ripercussioni sul prezzo della materia prima ci sono già e ci saranno sicuramente se si presentasse tale scenario, un po’ a causa della speculazione un po’ a causa del concetto di domanda e offerta di un bene scarso come il petrolio, è facilmente intuibile che se diminuisce l’offerta di un bene con una domanda rigida come il petrolio il prezzo sale.
Un aspetto che non viene trattato a fondo dai media e che secondo me ha una forte componente strategica per il colonnello Gheddafi sono le partecipazioni azionarie in molti grandi gruppi europei.
Il petrolio ha permesso alla Libia di accumulare enormi quantità di capitali da investire, il fondo sovrano libico (Libyan Investment Authority – LIA), gestisce un patrimonio di 70 miliardi di dollari, la crisi economica ha dato una grande occasione a questo fondo, comprare partecipazioni rilevanti a ottimi prezzi.
EUROPA
Turchia
oltre 5%, della società turca di investimento immobiliare Emlak Konut GYO
Russia
1% nel gigante russo dell’alluminio Uc Rusal
Inghilterra
– centinaia di milioni di dollari nella società di asset management londinese FM Capital Partners
– Portman House, un complesso immobiliare di a 146.550 piedi cubi in Oxford Street.
– Un palazzo al numero 14 di Cornhill, di fronte alla sede di Bank of England
Resto del Mondo
La Libya Oil Holdings, un’altra società controllata dallo stato, ha il 24% della società di esplorazione per gas e petrolio denominata Circle Oil.
La Libia inoltre possiede o controlla le compagnie telefoniche o le licenze in otto paesi africani.
Diverse banche USA gestiscono trance da 500 milioni di dollari per conto del fondo sovrano.
RAPPORTI ITALIA LIBIA
Come è ben noto, il principale partner commerciale della Libia è proprio l’italia, nel 2010 gli scambi commerciali tra i paesi si aggirano attorno ai 13 miliardi di dollari (import 10,6 miliardi export 2,4 miliardi), seconda la Francia con 6 miliardi di dollari.
Le partecipazioni del LIA nelle società italiane sono molteplici e diversificate su molti settori, le principali sono:
ENI
Eni è il primo operatore internazionale presente in Libia con il 13% circa dell’intera produzione del gruppo.
SAIPEM
Saipem, controllata del gruppo Eni specializzata nella realizzazione di infrastrutture per il settore energetico, si è aggiudicata un contratto da 835 milioni di euro
FINMECCANICA
Nel 2009 Finmeccanica ha instaurato una joint venture paritetica tra Finmeccanica e il Libya Africa Investment Portfolio che costituirà la società veicolo attraverso la quale saranno effettuati gli investimenti.
Nel 2010 il consorzio costituito dalle controllate di Finmeccanica Ansaldo Sts e Selex Communications ha firmato un contratto da 247 milioni per una serie di opere da realizzare sulla tratta ferroviaria libica Sirte-Bengasi.
Ansaldo Sts si aggiudicò un contratto per la realizzazione dei sistemi di segnalamento, telecomunicazioni e alimentazione del valore di 541 milioni
Selex Sistemi Integrati ha firmato un accordo del valore di 300 milioni di euro con la General People’s Committee for General Security libica per la realizzazione di un sistema di protezione e sicurezza dei confini sud.
La Libyan Investment Authority detiene il 2,01% di Finmeccanica e spesso si è parlato di un ulteriore investimento per raggiungere il 3%
IMPREGILO
Impregilo lavora in Libia a progetti di urbanizzazione, alla costruzione di una università, inoltre come capogruppo di un consorzio composto anche da Salini, Pizzarotti, Condotte e Cmc ha partecipato alla gara per la costruzione del primo dei tre lotti dell’autostrada litoranea libica vinto dal consorzio Saipem.
UNICREDIT
La Libia detiene in totale un 7,5% del capitale di Unicredit dopo che la Libyan Investment Authority (LIA) ha acquistato una quota del 2,59% nella prima banca italiana.
La banca centrale libica detiene un altro 4,988%.
FIAT
La Libia detiene poco meno del 2% del capitale.
Inoltre, per quanto riguarda la galassia Agnelli, possiede il 7,5% della Juventus.
SETTORE TESSILE
La Libia detiene il 21,7% di Olcese, secondo il sito web dell’azienda tessile.
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