
Ci sono step nella formazione di un trader che sono assolutamente ineludibili.
Nomi, strategie, indicatori e oscillatori, segnali e quant’altro che in un modo o nell’altro vi troverete su vostro cammino e davanti ai quali non potrete che far assumere al vostro viso un’espressione meramente disorientata.
Onde evitare di passare intere giornate muniti di teschio a porci amletici dubbi cominciamo a far fronte ad alcuni di questi interrogativi.
Il personaggio d’oggi è a tutti gli effetti una delle leggende del trading. Leggendo un po’ della sua vita e del suo lavoro ci si ritrova tra scienza, fantascienza ed esoterismo allo stato puro.
Si dice di lui che dopo aver, ad inizio secolo scorso, mosso i primi passi nei mercati finanziari ed aver accusato ingenti perdite, Gann si ritirò a vita privatissima cominciando uno studio profondo che andava dalla matematica alla bibbia, dall’astronomia all’astrologia, il tutto condito con frequenti viaggi in Cina ed India.
La teoria che ne tirò fuori sembrerebbe aver abbracciato tutte queste esperienze rendendolo un trader praticamente infallibile. Una sorta d’indovino capace di prevedere l’anno, il mese, il giorno e l’ora in cui un titolo o una commodity avrebbe toccato il suo minimo o il suo massimo storico, e in grado quindi di cavalcare interamente le onde rialziste o ribassiste dello strumento in questione.
Quel “sembrerebbe” però è d’obbligo. Quel che è certo è che Gann non ha mai sviscerato a nessuno le fondamenta di questa sua teoria, pur avendo venduto, ed anche a caro prezzo news letter e corsi di formazione.
Al punto che, più di qualche maligno, ha avanzato l’ipotesi che la ricchezza accumulata negli anni da Gann fosse più il frutto di tale attività collaterale, che non di trading reale.
E ancora oggi, a più di 60 anni dalla sua morte, girando in rete, potrete trovare suoi “presunti” adepti, che neanche lo hanno mai conosciuto, vendere a carissimo prezzo i suoi presunti segreti tra l’altro mai rivelati.
Quel poco che sappiamo di certo è che Gann credeva fortemente in una relazione tra prezzo e tempo. Sulla base di tale relazione egli analizzava il titolo tracciando linee che partivano dai minimi ed i massimi storici. L’inclinazione di tale linee aveva coefficienti di crescita (o decrescita a seconda che l’origine fosse un minimo o un massimo) insiti nella natura stessa del titolo.
Accanto a questa linea principale che lui definiva 1×1 (un’unità di tempo per una di coefficiente), e partendo dalla stessa origine, Gann costruiva un fascio d’altre linee al di sopra e al di sotto moltiplicando prima il tempo, poi il coefficiente. Grosso modo sopra la linea principale trovavamo la 2×1, la 3×1, la 4×1, la 8×1, mentre sotto invece la 1×2, la 1×3, la 1×4, la 1×8.
La sola differenza tra il prezzo reale del titolo e il prezzo teorico della fan restituiva a Gann la dimensione della sopravvalutazione o sottovalutazione del titolo in quel momento.
Inoltre immaginate questo groviglio di linee, in parte ascendenti (quelle che partivano dai minimi), e in parte discendente (quelle che partivano dai massimi), simile più al lavoro di Spiderman, che non a quello di un trader, dare vita ad una serie impressionante d’incroci. Per Gann tutti quegli incroci, che nella sua teoria sono diventati famosi col nome di “Angoli di Gann”, erano potenziali punti di tensione del titolo. Un momento nel quale era giusto aspettarsi qualcosa d’importante.
Come se non bastasse tutto questo, Gann ha provato anche a studiare il rapporto che poteva esistere tra l’astronomia (e tutti i suoi movimenti planetari di congiunzione, allineamento, ecc.) e i mercati finanziari.
Credo che sul mercato esista ancora un software, anche discretamente costoso, che applica ai grafici tali teorie sotto forma d’indicatori. Per cui sul grafico del FTSEMIB potreste trovare una linea che vi dice cosa ne pensa Giove della questione.
Il software credo si chiami GannTrader. Non so quanto possa essere utile per fare un trading da comune mortale. Ma mi sembrava giusto dirlo.
Magari tra noi c’è qualcuno che senza il parere di Giove o Saturno non riesce a stare.
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