
Il titolo dell’incredibile “notizia” recitava così: “Madre single a Roma guadagna 7650 euro al mese da casa“. Pur non trattandosi di una vera truffa, si tratta comunque di una bufala che induce le persone a sperare di poter ottenere tali elevati profitti loro stesse, seguendo lo steso metodo di questa inesistente madre single. Il web è stato disseminato di articoli “clickbait”, letteralmente “clic esca” che riportavano tutti agli stessi link. Il loro unico intento era quello di spingere il lettore a cliccare su un certo link, anche solo per curiosità, ritrovandosi così ad andare sempre più vicino al cuore della bufala e ad acquistare il prodotto finale.
Attraverso una semplice indagine online si è scoperto che in questo caso si trattava di una rete di finti siti di lavoro, finti siti di notizie, finti siti di finanza, finti siti di recensioni di app, pilotati da un’unica mente che faceva capo ad una società con sede a Cipro. Questa società si è data molto da fare per tappezzare il web con elementi che convalidassero la presunta bontà dei suoi strumenti di trading. Gli articoli erano per la maggior parte presenti sul sito Giornalelavoro.net, dov’era pubblicata anche una video intervista alla sedicente madre single di Roma. L’intervista era girata in un ufficio con un divano nero, una stampa moderna sul muro, una pianta tropicale in un vaso rosso posata su una scrivania. La madre indossava un tailleur nero con camicia bianca, pettinatura semplice e pochissimo trucco: ricordiamoci questi elementi.
Bufala madre single a Roma: cosa si nasconde dietro?
I cosiddetti “articoli civetta” sono prodotti che vengono pubblicizzati al massimo attraverso diversi mezzi di comunicazione e il loro unico scopo è quello di indurre il possibile cliente fino al punto vendita, per poi scoprire che l’articolo desiderato era disponibile solo in pochissimi pezzi ed è già esaurito. A quel punto intervengono i commessi proponendo l’acquisto di un prodotto alternativo, che sarà sempre o con caratteristiche inferiori o peggiori, oppure con un prezzo molto più alto.
Lo stesso meccanismo funziona anche online per il mondo dei software e delle app: si spinge molto con la pubblicità di un particolare programma e dopo che l’utente ha superato mille peripezie per arrivare finalmente al download, ecco che spunta un problema e che la app non è più disponibile gratuitamente, o il programma richiede requisiti di sistema che nessun PC ha, o che la promozione è appena scaduta… a quel punto l’utente, ormai snervato, acquista il prodotto anche se stato promesso gratuitamente, accetta di abbonarsi pur di avere la possibilità di accedere ai vantaggi tanto decantati ovunque e via dicendo. Dietro all’articolo della fantomatica madre single che guadagna oltre 7.000 auro al mese c’è il tentativo di piazzare a quante più persone possibili una app per il trading online.
Una bufala internazionale
L’app era commercializzata dalla Win Global Markets Ltd ed esisteva un sito belga analogo a quello italiano (e probabilmente molti altri). Mentre il sito italiano era Giornalelavoro.net, quello belga si chiamava Carrierebulletin.net, dove (sorpresa!) si trovava una video intervista ad una madre belga che (doppia sorpresa!) guadagnava più di 9.000 euro al mese da casa. L’intervista (tripla sorpresa!) era girata nello stesso ufficio con divano nero, stampa moderna sul muro, pianta tropicale in un vaso rosso posata sulla stessa scrivania. La madre belga indossava lo stesso tailleur nero con camicia bianca, stessa pettinatura e stesso trucco della mamma romana. Entrambe elogiavano un software gratuito e miracoloso che ha cambiato le loro vite. Ovviamente, andando fino in fondo, si scopre che il software non è gratuito, né tantomeno miracoloso.
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