Mercato italiano: Il rating dei BTP si avvicina ai livelli dei titoli di stato tedeschi

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La calma dei titoli di stato italiani, tipicamente tra i più volatili della zona euro, indica un cambiamento nel modo in cui gli investitori stranieri percepiscono il mercato da 2,3 trilioni di euro (2,7 trilioni di dollari), il più grande del blocco.

La volatilità, la propensione di un bene a mostrare oscillazioni di prezzo selvagge e imprevedibili, è generalmente negativa per i rendimenti delle obbligazioni nel tempo.

L’indicatore della volatilità a 30 giorni delle opzioni sui BTP, è sceso a circa 50 punti base, circa la metà del suo livello di un anno fa. Ciò fa sì che lo spread si avvicini ai livelli visti per i titoli di stato francesi e tedeschi con rating più alto.

L’indice di volatilità dei BTP, basato su un documento del Meccanismo Europeo di Stabilità, è anche il più basso da tre anni a questa parte, quando le opzioni sui futures dei BTP hanno iniziato a essere negoziate.

Diversi fattori stanno guidando il cambiamento nella percezione degli investitori verso l’Italia.

Il primo è il programma di acquisto di obbligazioni della Banca Centrale Europea che ha bloccato i costi di prestito in tutta la zona euro.

Il secondo è il fondo di ripresa post-pandemia da 800 miliardi di euro dell’Unione europea, di cui l’Italia, che uno dei principali beneficiari, riceverà circa 200 miliardi di euro in sovvenzioni e prestiti nei prossimi anni.

Infine, la nomina a febbraio dell’ex capo della BCE, Mario Draghi, come primo ministro ha aumentato le speranze che l’Italia possa usare in modo più efficace i fondi del fondo di recupero per stimolare la crescita economica.

Tutto questo ha spinto i rendimenti italiani verso il basso, anche se si prevede che la crisi COVID-19 manderà il rapporto debito/PIL dell’Italia – il secondo più alto in Europa – in direzione 180%.

Non solo gli indicatori di volatilità mostrano che le obbligazioni italiane stanno convergendo con quelle di rating superiore. I rendimenti italiani e tedeschi si sono mossi di pari passo negli ultimi mesi, indicando che gli investitori vedono l’Italia come un paese meno rischioso di prima. Almeno per ora…

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