Motivare i collaboratori senior: 3 suggerimenti

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Il Responsabile di un ufficio tesoreria deve affrontare un problema: I nuovi collaboratori, in azienda rispettivamente da 6 mesi/ 1 anno/1 anno e 4 mesi sono motivati, mentre il collaboratore senior, in azienda da 6 anni, ha perso progressivamente entusiasmo e motivazione, appare sempre più disinteressato e le sue performance sono calate. Che fare?

Motivare – o meglio ancora rimotivare – i collaboratori senior ha un’importanza strategica, che indirettamente può apportare benefici anche per i nuovi collaboratori. Questi ultimi, infatti, verosimilmente vedranno nei collaboratori da più anni in azienda dei riferimenti, chiederanno loro informazioni, li “studieranno” e trarranno da tutto questo degli indizi sulle possibilità che l’azienda offre loro.
Per un nuovo collaboratore ad alto potenziale, prendere atto che i collaboratori senior dell’ufficio sono demotivati – e magari qualcuno ha già chiesto la mobilità interna – potrebbe comportare la possibilità di flashforward tutt’altro che incoraggianti, e, come ben sappiamo, le idee che abbiamo sul nostro futuro condizionano il nostro presente.

Vediamo insieme tre suggerimenti che potrebbero essere d’ausilio al team manager:

Dialogo

Innanzitutto è opportuno comprendere le ragioni del calo della motivazione, senza presupporre nulla. Il problema potrebbe non essere direttamente collegato all’attività lavorativa, o potrebbe riguardare degli aspetti del lavoro a cui mai penseremmo, o altro ancora.
Proprio per questo è necessario un dialogo umano e franco con il collaboratore, teso a comprendere e aiutare, anziché “bacchettare”.

Ricordare/creare la reputazione

Dale Carnegie osservò: “Date a chiunque una buona reputazione da sostenere e vedrete che farà sforzi prodigiosi piuttosto che disilludervi”.
Ricordare al collaboratore la propria reputazione è un potente fattore motivazionale. Il collaboratore, d’altro canto, potrebbe non essere nemmeno consapevole di averne avuta una (carenza di feedback adeguato).

Qualora non ne avesse una in particolare, potrebbe essere questa l’occasione per effettuare un’analisi più approfondita delle sue potenzialità volta a sviluppare nuove competenze.

William Shakespeare si spinse a dire: “Presumete nell’altro una virtù anche se ancora non esiste”. Consiglio, quest’ultimo, da gestire con grande attenzione, ma che spesso ha funzionato.

Essere da esempio

In alcuni casi per modestia, in altri per inconsapevolezza, o ancora un mix delle due, siamo spesso portati a sottostimare l’influenza che i nostri comportamenti e il nostro modo d’essere esercitano sugli altri.
Il team manager potrebbe richiamare all’attenzione del collaboratore demotivato questo aspetto, chiedendogli supporto nell’esercitare un buon esempio per le nuove leve, ed eventualmente effettuare specifiche attività di mentoring. Questo conferirà scopi e motivazioni supplementari al suo lavoro.

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