
Il settore immobiliare dopo aver dato accenni di ripresa negli ultimi mesi, si avvia a vivere un nuovo anno tra insidie ed opportunità. Di seguito le conclusioni del Vice presidente di Confedilizia Achille Colombo Clerici al Convegno organizzato da Fiaip.
A) nessun rischio di crack del mercato, a condizione che non intervengano gravi fattori di squilibrio.
Tre possibili fattori di squilibrio:
- contrazione della remuneratività (redditività al netto di oneri e tasse) con conseguenti dismissioni di investimenti immobiliari;
- sovraofferta di nuova produzione edilizia;
- riduzione della domanda e parallela dismissione di immobili strumentali inutilizzati a causa della crisi economica.
B) il rischio di un sostanziale ridimensionamento dei valori
C) rischio di una progressiva finanziarizzazione dell’attività produttiva edilizia con il pericolo di speculazione negli investimenti immobiliari.
- Finanziarizzazione in quanto, soprattutto nelle grandi città’, la produzione edilizia risponderà tendenzialmente all’esigenza di collocazione di capitali finanziari di nicchia, più che a comprovate richieste del mercato, in altri termini alla domanda del mercato.
D) Aumento generalizzato dei costi delle opere edilizie di produzione o di manutenzione; diminuzione dei valori immobiliari di mercato.
- Divaricazione progressiva tra costi e valori.
E) per gli “immobili a reddito”: aumento dei costi di gestione del patrimonio immobiliare (spese amministrative e manutentive ed oneri fiscali e parafiscali) e contrazione della redditività.
- Divaricazione progressiva tra spese ed oneri da un lato e redditività dall’altro”.
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